AI Overview di Google: perché aumentano le impression ma calano i clic (e cosa significa per la SEO)

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Negli ultimi mesi, nella nostra agenzia di comunicazione, come tutti, stiamo osservando un trend curioso e preoccupante: le impression su Google Search Console aumentano o restano stabili, mentre i clic verso i siti web crollano. La causa? Una nuova protagonista: l’AI Overview di Google.

Cos’è l’AI Overview?

L’AI Overview è una funzione introdotta da Google per rispondere direttamente a molte query informative, soprattutto “how to” e “what is”, generando un riepilogo con contenuti provenienti da fonti autorevoli. A volte, include link alle fonti citate, ma nella maggior parte dei casi fornisce una risposta già completa e autosufficiente.

In pratica, Google sta diventando non solo motore di ricerca, ma anche di risposta. E il traffico organico ne paga le conseguenze.

Il fenomeno del “Great Decoupling”

Come definito anche nel blog di Ahrefs, ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale: quello che viene chiamato “The Great Decoupling” (la grande separazione) tra impression e clic.

  • Le impression crescono perché le AI Overview includono citazioni alle fonti (che fanno salire la visibilità in SERP).
  • I clic diminuiscono drasticamente perché l’utente trova già nella risposta AI quello che cercava.

Questo paradosso è ormai familiare a molti SEO: il grafico a “coccodrillo” su Google Search Console, con le impression in salita e i clic in discesa, è diventato la norma.

Perché accade?

1. AI Overview “risponde al posto tuo”

Per molte query informative, l’utente non ha più bisogno di visitare il sito. È Google stesso a sintetizzare la risposta, spesso senza bisogno di ulteriori approfondimenti.

2. SERP sempre più affollata

Tra pubblicità, AI Overview e altri box (People Also Ask, video, immagini), la posizione #1 organica è oggi dove una volta si trovava la #5 o la #6. Anche se sei in cima, non sei più visibile come prima.

3. Cambiano le abitudini di ricerca

Una quota crescente di ricerche si sposta su strumenti AI o avviene direttamente all’interno della SERP. Alcuni utenti leggono, si informano e poi tornano più tardi direttamente sul sito. Questo rende il tracciamento difficile e riduce l’attribuzione SEO diretta.

Quanto impatta?

Secondo diversi esperti del settore, la perdita di traffico può variare tra il 15% e oltre il 40%, a seconda della tipologia di sito e del tipo di traffico:

  • Siti informativi o “how to”: colpiti duramente. Se il tuo traffico dipende da contenuti informativi, serve ripensare modello di business e monetizzazione (es. affiliazioni, lead generation, brand awareness).
  • E-commerce: l’effetto è più sfumato. L’utente finale potrebbe cliccare meno, ma se arriva sul sito è più vicino alla conversione. Come dice Martin Splitt (Google), “meno traffico, ma più qualificato”.

Cosa fare adesso?

1. Puntare sull’awareness

Chi ti cerca direttamente bypassa la SERP. Lavorare sul brand è essenziale: investire in notorietà, community, canali diretti (newsletter, social, branded search).

2. Essere tra le fonti AI

Anche se non porta traffico diretto, essere citati nell’AI Overview richiede comunque una forte SEO classica. Il 96% delle URL presenti nella AI Overview sono nella top 10 organica. Quindi: autorevolezza, qualità, E-E-A-T.

3. Diversificare il traffico

Non dipendere solo da Google. Considerare social, contenuti video, collaborazioni, referral e canali alternativi. Anche l’e-mail marketing torna ad avere un valore strategico.

4. Monitorare i KPI giusti

Non fossilizzarsi solo sul traffico. Valutare anche:

  • Visite dirette
  • Conversioni post-view
  • Branded search
  • ROI di contenuti evergreen

Conclusioni

L’AI Overview di Google non è una tendenza passeggera, ma un cambiamento strutturale. Nonostante la frustrazione per la perdita di clic, la SEO non è morta: si sta trasformando.

Chi continuerà a investire in contenuti autorevoli, a costruire un brand forte e a diversificare la propria presenza digitale, potrà adattarsi (e prosperare) anche in un’era di risposte AI e “zero-click search”.

Il futuro non è più solo posizionarsi su Google, ma diventare la risposta che Google sceglie di mostrare.

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